Apollinea - Castrovillari (CS)

Memorie del passato. Lo cito sempre e non poteva mancare questa volta! C’è stato un editore milanese che ha amato la Calabria come pochi. E’ scomparso nell’ottobre 1999: era stato critico d’arte, giornalista, scrittore, figlio di quel Giovanni Scheiwiller originario della Svizzera tedesca che fu per decenni il direttore della libreria Hoepli. Aveva fondato, nel 1977, la “Libri Scheiwiller”, una sigla editoriale nata grazie ad un felice sodalizio con il mecenatismo bancario teso alla valorizzazione dell’intero paesaggio  italiano. Cosa aveva legato, dunque, Vanni Scheiwiller (1934-1999), il “poeta-editore” milanese, alla nostra Calabria? Proprio la numerosa attività pubblicistica che, per conto della “Cassa di Risparmio di Calabria e di Lucania”, permise di fare luce, con il supporto di poeti e letterati, accompagnati da affascinanti fotografie, sull’immenso patrimonio paesaggistico-culturale della penisola calabrese. Dirompente nel panorama editoriale nazionale: figuriamoci in Calabria quando pubblica, nel 1990, le rabbiose pagine che un veneto doc, in un estremo gesto d’amore, aveva dedicato ad uno degli scenari più affascinanti del mondo: di Giuseppe Berto -che si era addirittura trasferito dal suo Veneto a Capo Vaticano- aveva valorizzato un opuscolo -“Intorno alla Calabria”- commosso ed indignato:

Sono di parte, inutile nasconderlo. Devo molto, ad “Apollinea” in termini umani, culturali, professionali…  Un’avventura che ormai ha superato i ventitre anni e che ha date ben precise, sin dalla “preliminare” collaborazione alle pagine di una rivista cui mi imbattei, per caso, nella primavera del 1993 e che subito attirò la mia attenzione di ventenne calabro-lucano. “Pollino. Il mensile del Parco” fece subito breccia nella mia innata voglia di conoscere la storia, la cultura, le tradizioni delle sommità poste esattamente al confine del mio territorio d’elezione: contattai la redazione, conobbi Angelo Filomia, scrissi di Aieta, dei Monti d’Orsomarso, del Sirino e dell’Alpi di Latronico, luoghi a me sin troppo familiari. Chiusa repentinamente quell’esperienza, intanto, con il numero 1 del gennaio/febbraio 1997 -nell’editoriale di apertura si parlava di un “sogno avveratosi”…- , la prospettiva ritornò rosea, perché l’expertise di un colto editore che dalla fine del 1969 contribuiva a far conoscere il paesaggio della Calabria ben al di là dei suoi confini geografici, si impose robusta e solida!  

Scrittore, saggista, drammaturgo, poeta, conferenziere, Franco Galiano ama definirsi intellettuale organico al territorio. Non ad un partito, ad una ideologia, ad un gruppo organizzato, come tanto andava in voga nella seconda metà del Novecento, ma ad un’area geografica ben determinata, nella specie quella stretta linea di costa che dal confine settentrionale della Calabria discende la penisola per poi dileguarsi tra i colori del mar Tirreno e le suggestioni della montagna calabrese. Una vita, la sua, spesa tutt’attorno alla cultura ed all’idea della sua divulgazione, dapprima come docente di materie letterarie nei licei e poi -in realtà, contemporaneamente…- come cultore delle antiche tradizioni sociali delle popolazioni che da sempre abitano questo tratto finale della Calabria. O iniziale, se si vuole.

Egidio Lorito analizza società, cultura e comunicazione nell’Italia contemporanea alla luce delle grandi teorie comunicative

Praia a Mare. E’ da pochi giorni disponibile l’ultimo saggio di Egidio Lorito avvocato e pubblicista di Praia a Mare -tra l’altro è un attivo collaboratore di Apollinea…- con studi universitari anche in politica e sociologia. Il testo, “La comunicazione mediatica tra egemonia culturale ed egemonia sottoculturale. Società, cultura e comunicazione nell’Italia contemporanea ” (Ristampa Edizioni, Cittaducale (Ri), pp. 245, € 13.00), mira a ricostruire uno degli argomenti di maggior fascino nell’ambito della sociologia della cultura e della comunicazione, ovvero quella lunga riflessione che parte dalle analisi gramsciane e giunge sino alla società italiana contemporanea, tra berlusconismo e renzismo.

Da qualche giorno in libreria, per i tipi della Rubbettino Editore, l’ultimo libro di Francesco Bevilacqua, “Il Parco Nazionale del Pollino, guida storico-naturalistica ed escursionistica”, si candida a divenire la pubblicazione più completa sulla grande area protetta al confine tra Calabria e Basilicata. Utile strumento per orientarsi tra le meraviglie del Parco nazionale -da non confondersi con la cosiddetta “Mini-guida al Parco” edita giusto qualche mese fa dall’ente e realizzata sempre dallo stesso Bevilacqua- il libro è il diciottesimo scritto dall’autore che sul proprio sito (www.francescobevilacqua.com) ripercorre anche la sua lunga carriera di scrittore e pubblicista, iniziata nel 1991, insieme alle migliaia di chilometri macinati lungo i sentieri della natura calabrese.

Torna su