Kos

Sperling&Kupfer Editori, Milano 2007, pp. 234, € 17.50

“Non so se sia stato amore a prima vista ma, a pensarci bene, se torno indietro con la memoria mi sembra di essere nato e cresciuto nell’acqua e di essermi adattato poi con gran fatica alla vita sulla terra. In effetti, ho cominciato a camminare molto tardi e con sono ancora mai stato un asso nella corsa; ma non appena entravo in acqua non c’era bambino in grado di eguagliarmi. Non solo nuotavo con scioltezza e rapidità, ma ero soprattutto abilissimo nelle immersioni subacquee. Era come se non avessi bisogno di ossigeno o, perlomeno, non di molto. Certo, i ricordi di un bimbo con gli anni si ingigantiscono, e spesso assumono toni epici. Probabilmente quelle che mi sembravano immersioni lunghissime a profondità abissali erano tuffi di pochi secondi in fondali bassissimi. Sta di fatto che sono cresciuto con l’intima convinzione di essere strettamente imparentato con i pesci (…)”.

La foto di copertina è emblematica. Un mappamondo, puntato sull’enorme continente africano, si guadagna la centralità della scena. Su quell’antico strumento geografico poggia la mano destra una signora di 100 anni e mezzo, il cui viso svetta altèro nella parte alta dell’immagine. “E’ indubbio che la consapevolezza dei torti e delle ingiustizie sofferte da innumerevoli generazioni di donne, oggi come in passato in gran parte dei paesi del mondo, è stata ed è una molla molto efficace per stimolarle alla ricerca della propria identità e a ottenere quanto è stato loro negato, ma considero erronea la tendenza, quanto mai improduttiva, a un continuo confronto sul piano intellettuale con l’altro sesso. La donna è stata asservita all’uomo a causa della sua debolezza fisica, non certo per libera scelta. Una schiavitù imposta, tanto è vero che, laddove le condizioni storiche sono mutate, le donne si sono ribellate. Ritengo che la tendenza al conformismo per ragioni sociali e politiche sia più sviluppata negli uomini che nelle donne. Escluse dal potere, sono più libere nel giudizio e pronte a ribellarsi”.

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