Attività Giornalistica

Tra le pubblicazioni in libreria in questo ultimo mese, spicca -almeno per motivi di interesse personale- l’ultimo saggio di Marcello Veneziani: “Contro i barbari. La civiltà e i suoi nemici, interni ed esterni” (Mondadori, € 16,00). Veneziani è un fine intellettuale con solide radici culturali, giornalista -dopo aver fondato e diretto settimanali, riviste, case editrici e curato opere di filosofia, storia e cultura politica, ed essere stato anche membro del Consiglio di Amministrazione della Rai- è attualmente editorialista di “Libero” e di altri quotidiani.

A tu per tu con...

“Non ho origini siciliane, io sono siciliano, geneticamente parlando, dalla testa ai piedi”. Mi stoppa così questo quarantatreenne “siciliano” di Agira, in provincia di Enna, filosofo per studi, libraio ed insegnante di liceo per professioni d’esordio, evidentemente poi abbandonate per dedicarsi a quella divorante passione nella quale sta riuscendo piuttosto bene, se il suo esordio mondadoriano, “Le uova del drago” (2005), è stato uno dei casi letterari dello scorso anno e se la sua attività lo vede oggi penna di punta di “Panorama” dopo esserlo stato anche de “Il Foglio” di Giuliano Ferrara, del quale parla così bene come solo un figlio ed un allievo possono parlare del proprio padre e maestro.

A tu per tu con...

Suo padre è stato un simbolo per un’intera generazione, quella che vedeva in questo baffuto milanese l’incarnazione del moderno eroe, novello Ulisse, capace di sfidare la natura e le sue forze pur di spingere l’uomo alla ricerca dei suoi limiti. E quando il 24 agosto del 2005, Ambrogio Fogar si è spento, con questo grande eroe moderno, tutti abbiamo perso una piccola parte di noi, fatta di emozioni, ricordi, limiti interiori ed esteriori da superare, di sogni. Sogni che per Ambrogio significavano distese giacciate e cani-slitta -il mitico Armaduk- vette imbiancate e discese a valle, mari sconfinati e zattere alla deriva.

La Calabria “presentata” a Maratea e Cosenza

La recente pubblicazione del “Dizionario del cinema. Le Regioni del cinema italiano” di Giuseppe Papasso (Spot Italia, 2005) rappresenta la sintesi riuscita di un’imponente ricerca cinematografica dedicata non solo agli addetti ai lavori ma a quanti vogliono incontrare il grande cinema italiano suddiviso secondo il canone regionale. Come dire: un concentrato di vita regionale che trabocca dalle migliaia di pagine che soddisfano ogni singola curiosità. L’intero piano dell’opera è suddiviso in undici volumi: Calabria, Puglia-Basilicata, Campania, Lazio, Abruzzo-Molise-Marche, Umbria-Toscana, Liguria- Emilia Romagna, Piemonte-Lombardia, Veneto-Trentino-Valle D’Aosta-Friuli, Sicilia, Sardegna ed in ognuno di essi vi sono riportate proprio tutte le notizie che fanno del cinema regionale una delle grandi risorse della cultura italiana per immagini, musica, contenuti.

Questo secondo editoriale vuole essere -soprattutto- un articolo di raccordo tra quanto scritto e pubblicato sulle pagine seguenti che affrontano con carattere, decisione e preoccupazione, alcune tematiche tutte facilmente raccordabili sotto l’unica problematica dello sviluppo locale. Questo secondo editoriale vuole essere -soprattutto- un articolo di raccordo tra quanto scritto e pubblicato sulle pagine seguenti che affrontano con carattere, decisione e preoccupazione, alcune tematiche tutte facilmente raccordabili sotto l’unica problematica dello sviluppo locale.

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