La truffa delle auto di lusso: incassavano l’anticipo e sparivano

La Guardia di Finanza di Venezia e i Carabinieri di Chioggia hanno dato esecuzione a sei ordinanze cautelari personali di obblighi di dimora nei confronti di residenti nelle città di Venezia, Padova, Vicenza, Treviso, Reggio Calabria e Caltanissetta: gli indagati dovranno rispondere di riciclaggio in quanto dopo aver ricevuto cospicue caparre rilasciate per l’acquisto di auto di grossa cilindrata, omettevano di consegnarle agli acquirenti, del tutto ignari che alle loro spalle si stava consumando un giro di riciclaggio. Complessivamente sale a quindici il numero degli indagati all’esito di sedici perquisizioni ed al sequestro di sette auto di pregio ed alla somma di 600 mila euro, sicuramente l’ammontare delle singole caparre consegnate. Nella più classica delle ipotesi, gli acquirenti consegnavano somme importanti per realizzare il sogno di guidare Maserati, Bmw X5, Mercedes, Audi, Land Rover, senza che poi si potessero accomodare al volante dei lussuosi automezzi.

Il complesso investigativo era stata avviato grazie alle denunce di numerosi acquirenti che avevano sottoscritto un contratto di acquisto delle prestigiose autovetture presso una concessionaria di Chioggia i cui responsabili, che nel breve volgere dopo aver incassato le somme, si rendevano irreperibili, senza che l’auto venisse consegnata agli acquirenti: infatti, l’autosalone si era praticamente volatilizzato e con essi auto, caparre e contratti all’apparenza regolarmente firmati. Soltanto le accurate indagini delle Fiamme Gialle e dei Carabinieri lagunari hanno permesso di rintracciare il denaro che, intanto, aveva preso il largo verso Croazia, Germania ed Inghilterra, grazie a prestanome conniventi. I Carabinieri hanno individuato come cupola dell’organizzazione criminale Antonino Infantino, 35enne di Caltanissetta, Antonio Ferrari 45enne di cavarzere, e Giuseppe Tamburi, 51enne di Cismon del Grappa. Con loro altre dodici persone sarebbero invischiate, a vario titolo, nei raggiri. Chi come promotore e procacciatore di clienti, chi come mediatore, chi come sedicente addetto alle vendite che faceva provare le auto (a noleggio) alle ignare persone per convincerle. Tra loro anche un 45enne bassanese, titolare di una società che aveva il compito di trasferire e far sparire le somme incassate.  

Egidio Lorito “Libero” / Attualità                                                28/02/2019         

Torna su