Mondadori, Milano 2012, pp.190, € 18.00

L’uscita della sua ultima autobiografia, complici anche le belle amicizie comuni -dall’indimenticato Rolly Marchi sino a Giampiero Mughini che di Marina e Carlo Ripa di Meana fu testimone di nozze, nel 2002, vent’anni dopo il rito civile del 1982 -erano stati per lui Antonio Giolitti e Bettino Craxi, per lei Alberto Moravia e Goffredo Parise- è sin troppo ghiotta: Marina è un vulcano di ricordi, emozioni, aneddoti, sorprese: “Non perdere tempo, inventati ogni minuto della vita” è il suo motto preferito. Ha ragione…   

Allora, Marina, un ritorno editoriale in grande stile!
“Con “Invecchierò ma con calma”, proseguo sulla scia delle autobiografie, anche se nessuna ha avuto l’impatto de “I miei primi quarant’anni”: quel libro, pubblicato nel 1984, ha segnato un’epoca grazie anche al film diretto da Carlo Vanzina con Carol Alt”.
Partiamo dall’inizio: chi era Marina Punturieri?
“Era la normalissima figlia di un avvocato: una ragazza del quartiere Parioli di Roma, sin troppo tranquillo. Certo, era una Roma privilegiata, della quale il mio atelier di alta moda di Piazza di Spagna stava divenendo il centro gravitazionale”.
Ad un certo punto, il 10 giugno del 1964, Marina sposa il duca Alessandro Lante Della Rovere e nasce Lucrezia…
“Quel matrimonio si rivelò subito l’opposto del mio sogno romantico di incontrare il principe azzurro: era l’opposto di me e, così, fine della storia. Mi ritrovo con una figlia piccolissima da mantenere”.     
E così appare il Conte Carlo Ripa di Meana…
Inizio a vivere un’esistenza movimentata e quasi un po’ dissennata… Carlo mi appare dopo, a trentasette anni: colto, politicamente impegnato, lo incontrai durante la celebre “Biennale del Dissenso” di Venezia, nel 1977”.
Hai avuto tutto dalla vita: amore e sesso, successo e denaro, bellezza e celebrità: “La seconda di copertina del libro esagera… Ho avuto tanto, insieme alla mia malattia, alla morte di mia sorella Paola, a quella dei genitori.  Non mi sono mai arresa …” 
Una foto, con te completamente nuda: “L’unica pelliccia che non mi vergogno d’indossare”!   
“Le battaglie ambientaliste andavano combattute. Anche di recente, in un negozio, ho incontrato una signora in pelliccia che, appena mi ha visto, si è subito dileguata: non l’avevo notata e mi è venuta incontro scusandosi per il fatto di indossarne una vistosa! Oggi sorrido e ne vado fiera”.      
Dal 2002 ti confronti con seri problemi di salute: la malattia ti ha cambiato?
“Vita stravolta tra Tac, specialisti, protocollo di cure… Ho subito quattro operazioni ed alla lunga la vita ne risente. Ma spero di non cambiare: meglio pensare alla salute, fin quando c’è!”
Pare che per Gianni Agnelli fossi la donna più bella del mondo!
“Me lo ripetono ancor’oggi: non so se sia vero, sapevo che per l’Avvocato la più bella fosse Hedy Lamarr. Forse tra le italiane: se l’ha detto, mi fa piacere. L’ho conosciuto, ho avuto degli incontri purtroppo non ravvicinati, come si potrebbe pensare… Aveva uno spiritaccio cinico che mi allarmava! In compenso, mi sono occupato della sua famiglia, scrivendo un libro sulla madre, “Virginia Agnelli. Madre e farfalla”, che uscì quando era già scomparso. Chissà cosa avrebbe pensato!” .
Questa è Marina, che “un tempo aveva quarant’anni: un cappuccino, un cornetto e sono già a settanta”. Attendiamo i suoi secondi quaranta!     

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