C’è una Regione in Italia che si vede costretta a scontare ritardi e mali praticamente ancestrali, come se la Storia li tramandasse di generazione in generazione. A fronte di vicende storiche e culturali e di un patrimonio paesaggistico-ambientale -tra l’altro ancora poco conosciuto…- che varrebbero il classico prezzo del biglietto, l’affascinante e sinuosa penisola calabrese sembra essere caduta ancor di più in una disperazione profonda, in un avvitamento talmente pericoloso da non far presagire nulla di buono.

Magistrati e Forze dell’Ordine quotidianamente impegnati -con difficoltà di ogni sorta- nella lotta al crimine che qui detiene anche il record della più potente holding criminale del Pianeta; giornalisti impegnati nel denunciare tutto il denunciabile affinché l’opinione pubblica si renda finalmente conto dello sprofondo morale, sociale, economico e spesso anche umano in cui essa, soprattutto in alcune aree, sembra essere precipitata; e cittadini onesti e puliti che non si tirano indietro innanzi a tutto questo esaltante scenario: insomma, la Calabria pulita c’è, esiste e non china il capo innanzi all’orrido criminale lungo il cui ciglio rimane come sospesa.
Ora la Calabria tutta -quella pulita e …quella criminale-  si trova chiamata al rinnovo del proprio parlamento, quel Consiglio regionale che ha avuto, nell’ultimo quinquennio, l’edificante record dell’assise regionale più “attenzionata” dalla magistratura, tali e tante le collusioni emerse e forse ancora da accertare tra suoi esponenti e clan criminali che continuano ad imperversare come se niente fosse in grado di tamponare l’emorragia di legalità, ordine pubblico, di ordinaria civiltà. Giuseppe Scopelliti è il giovane candidato del Popolo della Libertà: idee ed appartenenze politiche a parte -ognuno può liberamente prendere posizione per il candidato che più sente vicino per tradizione ideologica e motivazioni locali!- è stata proprio un’ampia fetta di opinione pubblica calabrese e nazionale ad aver riconosciuto nel quarantatreenne Sindaco di Reggio Calabria -città che ci accomuna anche per una decina d’anni di vita parallela- qualità politiche e morali tali da acclamarlo a gran voce alla guida della Regione. Se i sondaggi hanno una loro ragion d’essere, qualche motivo ci sarà pure se le percentuali lo vedono, ad oggi, sopravanzare l’uscente Loiero di una decina di punti, nonostante l’uscente (…) in questione abbia a disposizione tutto l’apparato politico-amministrativo per affrontare l’ultima (…) campagna elettorale. Proprio gli ultimi dieci anni di gestione politico-amministrativa della bella e sfortunata penisola calabrese, divisi equamente tra un centro-destra ed un centro-sinistra a dir poco imbarazzanti, lasciano un ulteriore pesante eredità che va ad aggiungersi, come un pesante fardello, sui quarant’anni di vita politica dell’ente-Calabria (ah com’è lontana la Calabria di Antonio Guarasci…) che ormai è letteralmente alla frutta. Occorreranno almeno 10 anni di continuità politico-amministrativa che sappia affrontare i mali di questa terra, che sappia dialogare con i calabresi onesti e puliti e -soprattutto- sappia spazzare definitivamente la peggior immagine politico-amministrativa che poteva mai capitarci.. Davanti a ciò -detto francamente- non vorrei trovarmi al posto di Scopelliti, ma intanto non posso che collocarmi al suo fianco…           

L’Eco di Basilicata, Calabria, Campania - anno X n. 6 - 15 marzo 2010
Egidio Lorito - www.egidioloritocommunications.com

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