Il presidente della Calabria accusato di abuso d’ufficio

Il governatore della Regione Calabria Mario Oliverio torna libero e rientra alla guida dell’ente regionale. E’, questa, l’attesa decisione della VI^ Sezione della Corte di Cassazione che, accogliendo la tesi difensiva degli avvocati Armando Veneto e Vincenzo Belvedere, ha annullato senza rinvio il provvedimento cautelare dell’obbligo di dimora nella sua città di residenza, San Giovanni in Fiore, cui Oliverio era sottoposto dal 17 dicembre scorso. Presidente della giunta regionale, esponente del Partito democratico, Oliverio risultò destinatario di una delle 16 misure cautelari emesse dal Gip distrettuale su richiesta della Procura distrettuale di Catanzaro, nell’ambito dell’inchiesta denominata “Lande desolate”, condotta dalla Guardia di Finanza di Cosenza: le complesse indagini economico-finanziarie, avevano evidenziato “il completo asservimento dei pubblici ufficiali alle esigenze del privato imprenditore”, ovvero Giorgio Ottavio Barbieri, in carcere quel giorno e successivamente posto ai domiciliari, impegnato nel completamento dell’aviosuperficie di Scalea, lungo la costa tirrenica cosentina, e nella realizzazione degli impianti sciistici di Lorica, in Sila, ed accusato di presunti rapporti con la cosca tirrenica cosentina dei Muto di Cetraro.

Ad Olivero, lo scorso 17 dicembre, venne contestata l’accusa di abuso d’ufficio, mentre il principale filone d’inchiesta poggerebbe sull’ipotesi investigativa dell’abuso d’ufficio aggravato dal metodo mafioso, oltre che sul falso, sulla corruzione e sulla frode in pubbliche forniture per presunte irregolarità nell'affidamento di appalti pubblici nell’ambito della complessa inchiesta che poco più di due anni fa aveva già scosso gli ambienti imprenditoriali e mafiosi della regione Calabria. I legali del presidente, gli avvocati Armando Veneto e Vincenzo Belvedere, avevano chiesto la revoca o l’annullamento del provvedimento che lo obbligava nel suo comune di residenza, e la Suprema Corte ha deciso proprio in direzione dell’annullamento del provvedimento cautelare, senza il rinvio al giudice di merito per l’accoglimento dei motivi di ricorso, definendo essa stessa la questione della permanenza di un provvedimento limitativo della libertà personale. “La Cassazione ha annullato nella sua totalità, e non solo per la parte cautelare, l’ordinanza che imponeva l’ordine di dimora al Presidente. E’ pertanto evidente che la Corte ha distrutto l’intero castello accusatorio, non solo nella parte relativa alla misura coercitiva imposta, ma anche in riferimento al merito dell’imputazione. Tanto per completezza dell’informazione data, dopo aver avuto cognizione sommaria, a tarda notte, della decisione della Corte Suprema”, hanno tenuto a chiarire gli stessi legali in un comunicato diffuso congiuntamente.  Ora il governatore Oliverio potrà tornare alla guida dell’esecutivo calabrese in attesa dell’eventuale processo a suo carico, affrontando la scottante questione della sanità regionale, sollevata, nelle scorse settimane, dal Ministro della salute Giulia Grillo, o lo scoglio del voto regionale di novembre, quando potrebbe ricandidarsi per un secondo mandato. “E’ finito un lungo e freddo inverno. E’ arrivata la primavera. Verità e onestà non si calpestano”, ha intanto scritto sui social e in molti hanno letto, tra le righe, un messaggio criptico.   

 Egidio Lorito, “Libero” / Attualità                                               22/03/2019

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