Bova Enzo, Cattolicesimi d’Italia, Carocci Editore, Roma 2013, € 13,00, pp.  (Isbn 978-88-4307-1319)
Partendo dalla considerazione che il cattolicesimo, pur nell’attuale fase di transizione rimane pur sempre una risorsa religiosa e culturale dotata di senso ed una entità di uomini ancora viva e numericamente consistente, l’autore -Ordinario di Sociologia dei fenomeni politici all’Università della Calabria- ripercorre il puzzle variegato che la Chiesa universale contemporanea offre quale suo biglietto da visita. Analizzando, soprattutto, il passaggio epocale dalla Chiesa preconciliare -vista come modello sostanzialmente omogeneo, incentrato sulle realtà parrocchiali- a quella post-conciliare, nella quale si registrano la coesistenza di modelli organizzativi diversi. 

 

Colombo Fausto, Il paese leggero. Gli italiani e i media tra contestazione e riflusso, Editori Laterza, Roma-Bari 2012, pp. 300, € 22,00 (Isbn 978-88-420-9907-9) 
Tra la fine degli anni Sessanta e la metà degli anni Novanta, l’Italia cambia due volte pelle, corpo, anima. Prima, nel decennio 1967-1977, scopre la partecipazione, l’egualitarismo, il femminismo, la democratizzazione della cultura;poi, negli anni fino al 1994, l’individualismo, l’imprenditorialità, il diritto al consumo, la seduzione del benessere e della moda. Ora, Fausto Colombo, sociologo della comunicazione e della cultura, docente di Teoria e tecnica dei media alla Cattolica di Milano e direttore dell’Osservatorio sulla Comunicazione, ci restituisce la biografia culturale di un Paese leggero come la fantasia, capace di grandi voli, ma anche di disimpegno e disinteresse… 

Malavenda Caterina, Melzi D’Eril Carlo, Vigevani Giulio Enea, Le regole dei giornalisti. Istruzioni per un mestiere pericoloso, Il Mulino, Bologna 2012, pp. 178, € 15,00 (Isbn  978-88-15-24058-3)
In un Paese come il nostro si è soliti pensare che non vi sia alcun controllo, che ognuno possa scrivere ciò che vuole, senza rischiare severe sanzioni, come nelle democrazie più serie, né la vita né il carcere, come nei Paesi a democrazia sospesa. Eppure, anche qui da noi la professione giornalistica può essere dura. Gi autori -i primi due, avvocati milanesi di fama nel panorama nazionale del diritto dell’informazione e della comunicazione;il secondo, docente di Diritto costituzionale e Diritto dell’informazione e della comunicazione all’Università di Milano-Bicocca- dispensano consigli e strategie su come muoversi nel ginepraio dell’informazione giornalistica italiana.      

Pupo Spartaco, Robert Nisbet e il conservatorismo sociale, Mimesis Edizioni, Milano-Udine 2012, pp. 185, € 16,00 (Isbn 978-88-5751-079-8)
Sociologo, storico della cultura, docente nei più prestigiosi atenei americani, Robert A. Nisbet è stato anche uno degli esponenti più influenti del conservatorismo del Novecento. Sulla scia di Burke e Tocqueville, ha sostenuto, in polemica con lo statalismo, l’individualismo e il liberalismo, l’importanza del pluralismo, dell’autorità politica, della comunità e della tradizione. In questo saggio, Spartaco Pupo -docente di Storia delle dottrine politiche all’Università della Calabria e senior fellow presso l’Istituto di Politica- ne ripercorre, in forma chiara e agile, il pensiero politico, con ampia evidenzia del c.d. conservatorismo, utile anche per affrontare la complessità del presente.         

Zizola Giancarlo (a cura di Paola Springhetti), L’informazione è un bene comune. Riflessioni sulla media etica, Ucsi-Unisob Editori, Roma-Napoli 2013, pp. 201, € 15,00
Il mondo dei media è pieno di contraddizioni: da una parte apre nuove possibilità, dall’altra le toglie;permette di rispondere meglio ad alcuni diritti, ma ne calpesta altri;può sostenere lo sviluppo delle culture, ma spesso banalizza e abitua alla superficialità;può facilitare la partecipazione, ma anche creare indifferenza. Per orientarsi in questo magmatico settore, l’indimenticato Giancarlo Zizola, vaticanista di razza e teorico della mediaetica italiana, ci offre le chiavi di lettura per capire meglio questo sconfinato territorio, mettendo a fuoco i principi etici su cui fondare tanto il lavoro dei professionisti della comunicazione, quanto quello dei cittadini consapevoli, formati ed informati.