Tra le pubblicazioni in libreria in questo ultimo mese, spicca -almeno per motivi di interesse personale- l’ultimo saggio di Marcello Veneziani: “Contro i barbari. La civiltà e i suoi nemici, interni ed esterni” (Mondadori, € 16,00). Veneziani è un fine intellettuale con solide radici culturali, giornalista -dopo aver fondato e diretto settimanali, riviste, case editrici e curato opere di filosofia, storia e cultura politica, ed essere stato anche membro del Consiglio di Amministrazione della Rai- è attualmente editorialista di “Libero” e di altri quotidiani.
Il ragionamento dell’intellettuale pugliese è molto semplice ed allarmante al tempo stesso: “la nostra civiltà non ha oggi un solo nemico, ma due. Uno, esterno, aggressivo, si identifica con il fanatismo islamico. L’altro, interno e dissolutivo, con il piacere della decadenza, il nichilismo, la distruzione di tradizioni ed esperienze millenarie. Uno vorrebbe annientarci, l’altro ci dissolve nel niente. I tiranni di fuori, i vigliacchi di dentro, barbari entrambi. Reagire a questa doppia minaccia è urgente, ma come fare? Gli spiriti pratici risolvono tutto con la guerra all’Islam, i moralisti invece con l’autocritica del nostro razzismo e con il processo all’ America;c’è chi preferisce i bellicisti alla Fallaci e chi i pacifisti a oltranza, gli <>”. Il tema proposto da Veneziani occupa ormai buona parte dello scenario culturale ed istituzionale dell’ultimo periodo, caratterizzato da un lato da una forte preoccupazione proveniente dal potenziarsi del fondamentalismo islamico, molto avvertito nelle realtà metropolitane del centro e nord Italia, dove la massiccia presenza di immigrati provenienti da Paesi arabi preoccupa non poco abitanti ed autorità locali;e dall’altro da una serie di atteggiamenti di risposta a questo status che spaziano dalla legittima preoccupazione, all’allarme metropolitano sino a forme -spesso irrazionali- di razzismo manifestato contro un nemico che ormai si vuole aver attaccato i gangli portanti della nostra società. Nel suo coraggioso tentativo di spiegare il presente, tra razzismo e pericoli reali, Veneziani -che la critica colloca ormai stabilmente tra gli eredi di Oriana Fallaci- ci consegna anche un sorprendente “Decalogo per la civiltà”, un concentrato di norme morali ed inviti diretti a tutelare il complesso storico, culturale, morale e sociale della nostra Penisola e dell’Occidente europeo. “Per suscitare una civiltà urge una casta di uomini liberi dalla paura di perdere qualcosa, vita inclusa (…) Una civiltà risorge se non ha paura di morire, se non bada solo a sopravvivere e se è animata dallo spirito di conquista”. Ne saremo capaci?
Eco di Basilicata anno V° n. 22
Egidio Lorito