“Quando sono arrivata a Cogne, il 2 febbraio del 2002, già si intuiva che la permanenza in Valle D’Aosta non sarebbe durata pochi giorni e che il giallo della morte di Samuele non avrebbe avuto un rapido epilogo. Non era immaginabile, però, che questa vicenda potesse richiedere un’attenzione costante per oltre cinque anni, che diventasse un caso unico, capace di rinnovarsi -di volta in volta- di fronte a nuovi interrogativi, a nuovi bivi che hanno diviso l’opinione pubblica, alimentato dubbi, imposto la ricerca di nuove interviste e sempre nuove risposte”.

Inizia così “La chiamavano bimba. Annamaria Franzoni nei racconti di chi l’ha conosciuta” (Mondadori, 2007), la seconda uscita editoriale di Ilaria Cavo, la brillante giornalista genovese che ho avuto l’onore di presentare lo scorso 19 agosto durante una delle tante affollate serate della rassegna d’autore “Praia, a mare con…”: trentaquattro anni, laurea in Scienze Politiche ed un fiuto tutto particolare per il giornalismo giudiziario che l’ha portata ad ottenere, nel 2002, il Premio Nazionale Saint Vincent di Giornalismo e poche settimane fa il Premio Ischia per il Giornalismo destinato a scrittori under 35. Una lunghissima gavetta tra carta stampata e televisione e poi il grande salto rappresentato proprio dal caso giudiziario-mediatico più controverso della recente storia italiana, quello di Cogne, appunto, vicenda che l’ha vista impegnata prima come inviata per “Porta a Porta” di Bruno Vespa e poi per i programmi informativi di Mediaset, “Matrix”, “Tempi Moderni”, “Segretissimo”. I ventisei capitoli del libro -uno per ogni personaggio che si è trovato catapultato sulla scena di questo triste delitto- ci restituiscono una giovane cronista nient’affatto intimorita dallo scottante caso: “da allora, una gran parte del mio lavoro di cronista è stato dedicato a capire, anticipare, approfondire gli sviluppi umani e giudiziari del caso Cogne: col tempo ho imparato a conoscere i protagonisti, gli atti delle indagini e dei processi, gli episodi meno conosciuti avvenuti dietro le quinte”. Ventisei protagonisti, dunque, tra i quali spiccano Mario Lorenzi, Ugo Fornari, Stefania Neri, Anna Jeantet, Giacinta Prisant, Stefano Lorenzi, Ada Satragni, Francesco Viglino, Maria Del Savio Bonaudo, Annamaria Franzoni, Maddalena Iannicella, Carlo Federico Grosso, Carlo Taormina, Paola Savio, Romano Pettinati, Vittorio Corsi. Intanto, dal prossimo 15 settembre, la vedremo in prima serata a condurre, su Rete Quattro, la nuova edizione di Tempi Moderni, il programma di approfondimento del Gruppo Mediaset. Bella soddisfazione: se la merita!
L’Eco di Basilicata anno- anno VI n. 18 -15 settembre 2007
Egidio Lorito www.egidioloritocommunications.com