Anche questo articolo, come molti di quelli redatti quest’anno, parte da un’amara constatazione per approdare ad una dura critica. Non me ne vogliano i lettori, ma il compito dell’informazione è anche quello di contribuire a formare l’opinione pubblica del proprio territorio. Perciò, torno su un tema a me caro che, divenuto in negativo il cavallo di una sterile battaglia di posizione, merita tutta la mia disapprovazione e condanna più netta. Come ormai spero molti sapranno, sono l’ideatore, l’organizzatore ed il conduttore di “Praia, a mare con…”, rassegna culturale che nel giro di due stagioni estive si è ritagliata, non senza difficoltà, uno spazio tra i grandi appuntamenti culturali estivi.

Tra il 2007 ed il 2008 sono riuscito a far confluire a Praia a Mare, grazie soprattutto all’appoggio del locale assessore alla cultura Pietro De Paola, ben trenta tra i principali e più conosciuti nomi della cultura nazionale: non solo penne note negli ambienti editoriali, ma anche volti televisivi ben conosciuti al grande pubblico. Ho ancora negli occhi la muraglia umana in occasione della presenza di Giampiero Mughini, nel luglio del 2007, di Clementina Forleo o Giuseppe Ayala nell’agosto del 2008. Mediamente, abbiamo ospitato non meno di 500 spettatori a serata, registrando un forte successo di critica, con servizi televisivi su molta stampa meridionale e nazionale. Ora, se la critica e l’attacco si fossero limitati a provenire dai soliti quattro gatti di deficienti che hanno preso di mira l’iniziativa dalle sterili pagine di un blog, nascondendosi dietro un vigliacco anonimato, beh forse mi sarei anche rassegnato. Ma quando gli appuntamenti sono stati di recente criticati da un personaggio “colto” -per titolo di studio ed attività personale svolta fino al pensionamento- allora non c’è più da stare tanto allegri. Non ero presente, ma mi è stato ampiamente riferito che il soggetto, attualmente consigliere comunale di minoranza e docente di lettere in quiescenza, si sarebbe permesso di criticare l’utilità della rassegna, preoccupato per lo sperpero di denaro pubblico. Ora, considerando che con la modica cifra di € 8.000,00 hanno raggiunto Praia ben 14 prestigiosissime firme, prese d’assalto ogni sera da un pubblico entusiasta, non so proprio a cosa volesse appellarsi il noto “colto” locale. L’ampia letteratura sul c.d. turismo culturale insiste su questo genere di programmazione ad integrazione del pacchetto turistico core business della località. Eventi di questa portata sono momento di crescita per un’intera popolazione. Accade in tutt’Italia. Tranne che per il solito “colto” praiese. Imparerà anche lui. Viva la cultura!
Eco di Basilicata, Anno VII n. 17/2008 15/10/2008 
Egidio Lorito www.egidioloritocommunications.com