Sono giorni di festa e di ricordi quelli che sta vivendo la comunità locale. Sabato 29 marzo è infatti caduto l’ottantesimo compleanno della ridente località turistica, che ha simbolicamente aperto un anno dedicato proprio all’importante ricorrenza. Il 29 marzo del 1928 il piccolo borgo marinaro ottenne l’indipendenza amministrativa dal Comune di Aieta del quale, fino a quel momento, aveva rappresentato la frazione marinara: per la precisione, tramite il Regio Decreto firmato da Vittorio Emanuele III Re d’Italia e dall’allora Capo del Governo Benito Mussolini, si stabiliva che “ i comuni di Aieta e Tortora, in provincia di Cosenza, sono riuniti in un unico comune denominato Praia a Mare con capoluogo Praia”.

Dunque, non solo Praia si distaccava dallo storico comune pedemontano, ma al contempo diventava il capoluogo di un territorio che avrebbe avuto una fondamentale importanza per lo stesso Alto Tirreno cosentino, di cui si apprestava a divenire la naturale porta nord-occidentale. Una storia breve, certo, soprattutto se paragonata a realtà calabro-lucane del comprensorio che vantano natali millenari: ma -comunque- una fetta di storia locale che è opportuno conoscere, vivere e far rivivere non foss’altro per quel sano campanilismo storico che caratterizza da sempre la Storia della nostra Nazione. Già durante le passate festività natalizie, l’evento era stato annunciato con un numero speciale de “Il Nuovo Diogene- Foglio di Praia a Mare” che ripercorreva i segni che l’incedere del tempo aveva lasciato nella comunità locale: le pagine del foglio erano state riccamente accompagnate da un’ottantina di foto d’epoca, che immortalavano alcuni dei momenti più importanti della storia praiese. Queste stesse foto, in formato gigante, intanto fanno bella mostra di sé in numerosi esercizi commerciali praiesi, per attirare l’attenzione di cittadini e turisti sugli ottanta anni di vita civile locale. “Ottanta ma non li dimostra” mi ha suggerito un caro amico non molto tempo fa: è vero, la comunità locale -come figlia più giovane dell’intero Golfo di Policastro- rappresentando una realtà giovanissima, ha ancora molta strada innanzi a sé, fatta di nuovo sviluppo economico, di nuove opportunità lavorative, di nuovi meccanismi amministrativi. Ma -soprattutto- di una nuova mentalità sociale, intesa come modo di guardare alla realtà locale e di trarne il maggior profitto in termini economici, umani e culturali, appunto. Praia -e lo dico con forza- dovrebbe recuperare almeno un ventennio di questa sua breve esperienza amministrativa, dicendo basta a lotte intestine che ne hanno frenato lo sviluppo. Auguri! 
Eco di Basilicata. Anno VII n. 7/2008 - 01-04-2008
Egidio Lorito www.egidioloritocommunications.com